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L'emergenza sanitaria e il futuro dei musei
La Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali ha pubblicato il rapporto di sintesi di una interessante ricerca: "Musei In_Visibili. Visioni di futuro per i musei italiani per il dopo emergenza Covid-19".
La chiusura totale e improvvisa di quasi tutti i musei del mondo ha prodotto studi, dati e riflessioni, in Italia e nel mondo. Questi contributi sono stati raccolti e analizzati nel periodo tra marzo e giugno 2020, per poi sviluppare un'indagine approfondita sugli impatti più attesi nel post pandemia e una priorità di intervento per garantire la ripresa e il rilancio del settore.
Introduzione della sintesi della ricerca sui Musei e le strategie per il post-emergenza Covid 19:
Fra i principali impatti attesi, gli intervistati indicano per tutto il settore museale, pubblico, privato e per i liberi professionisti una maggiore dipendenza da Fondi pubblici di sostegno. Le misure di distanziamento favoriranno nel lungo periodo i luoghi all'aperto e i siti periferici o meno affollati. Inoltre, per tutelare la salute, si farà sempre maggior ricorso a contenuti e strumenti digitali adeguati all'utilizzo dei dispositivi personali. i musei sperimenteranno nuove strategie di coinvolgimento del pubblico, al fine di stimolarlo a condividere contenuti culturali.
Fra i fattori ritenuti più rilevanti degli intervistati, il primo è che i musei abbiano a disposizione personale qualificato per la produzione e la gestione dei contenuti digitali e social. Di grande importanza anche la capacità di integrare i contenuti digitali, da offrire on-line, con le esperienze fisiche. Sul piano della gestione, l'indagine mette in luce la rilevanza, per i musei, di dotarsi di piani strategici di gestione di medio periodo. Di grande peso anche le iniziative mirate a garantire e incentivare la fruizione dei musei più piccoli e diffusi sul territorio. Infine sarà necessario assumere nuovo personale per far fronte alle trasformazioni in atto nel settore.
In cima alle priorità di intervento risultanti dalla matrice ci sono tanto la promozione dei musei e siti periferici, quanto il rafforzamento della formazione del personale alle risorse digitali, seguita dalla integrazione, non più rinviabile, delle esperienze reali con quelle virtuali. Grande e mirata l'attenzione al rapporto con il pubblico: fra le priorità più condivise c'è il coinvolgimento empatico dei visitatori, oltre che, naturalmente, la progettazione di nuove forme di fruizione per ridurre l'affollamento. Anche la gestione dei musei richiede con urgenza interventi: primo fra tutti, l'adozione di piani strategici per la sostenibilità, seguito da riorganizzazioni del personale capaci di rispondere alle nuove esigenze. Con uno sguardo al territorio, emerge la necessità di studiare il patrimonio di prossimità per un turismo culturale di nuovo stile, e, conseguentemente, favorire mostre di qualità su collezioni interne e patrimonio culturale di prossimità anche non museale. Infine è prioritario fare rete: tra Ministero della Cultura e Ministeri dell'Istruzione e dell'università e della ricerca (MIUR) e tra musei, enti e organizzazioni del territorio.
Per chi volesse leggere la versione completa, qui è disponibile il rapporto finale completo della ricerca della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali.
Foto di Juan Manuel Cortés da Pixabay